Harvey Weinstein licenziato: il produttore è accusato di molestie sessuali
Il produttore cinematografico Harvey Weinstein è stato licenziato con effetto immediato dalla società che ha fondato, la Weinstein Company, in seguito a nuove informazioni relative allo scandalo di molestie sessuali che lo ha travolto negli ultimi giorni, che vedrebbe coinvolte sue dipendenti, attrici e modelle (tra queste anche l’attrice Ashley Judd e una modella italiana). “Alla luce di nuove informazioni circa la condotta di Harvey Weinstein che sono emerse negli ultimi giorni, i direttori di The Weinstein Company – Robert Weinstein, Lance Maerov, Richard Koenigsberg e Tarak Ben Ammar – hanno determinato, e hanno informato Harvey Weinstein, che il suo impiego con The Weinstein Company è concluso, con effetto immediato”, si legge in una nota diffusa dal board della società. Lo scorso venerdì, Weinstein aveva annunciato un periodo di aspettativa a tempo indefinito, mentre un terzo dei membri del board si erano dimessi. “Ammetto che il modo in cui mi sono comportato con alcuni colleghi in passato ha suscitato molto dolore e io chiedo sinceramente scusa per questo”, ha detto Weinstein in una dichiarazione al Times. “Conosco Weinstein da tempo e non sono sorpreso”, aveva detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sul caso che imbarazza i democratici: Weinstein è sempre stato un grande finanziatore del partito ed era così vicino agli Obama che la 18enne Malia, figlia dell’ex presidente, ha lavorato presso la sede di New York dei fratelli Weinstein. Lo stesso vale per i coniugi Clinton: lo scorso anno il produttore aveva organizzato una cena di raccolta fondi nella sua casa di Manhattan per sostenere la candidatura alla presidenza di Hillary.