“Il padre d’Italia” con Isabella Ragonese e Luca Marinelli
Distribuito da Good Films, “Il padre d’Italia” di Fabio Mollo con Luca Marinelli e Isabella Ragonese, uscirà l’8 marzo nei cinema. La storia è quella di Paolo che ha 30 anni e conduce una vita solitaria, quasi a volersi nascondere dal mondo. Il suo passato è segnato da un dolore che non riesce a superare. Una notte, per puro caso, incontra Mia, una prorompente e problematica coetanea al sesto mese di gravidanza, che mette la sua vita sottosopra. Spinto dalla volontà di riaccompagnarla a casa, Paolo comincia un viaggio al suo fianco che porterà entrambi ad attraversare l’Italia e a scoprire il loro irrefrenabile desiderio di vivere.
“Essere genitore fa parte della natura dell’essere umano. E non esserlo? Cosa è naturale e cosa contro natura? – spiega il regista Fabio Mollo – Con Il Padre d’Italia cerco di riflettere su uno dei temi centrali della nostra società e in particolare della mia generazione: il futuro. Un futuro che è rappresentato principalmente dal momento in cui si smette di essere figli e si comincia a diventare genitori. Essere genitore fa parte della natura dell’essere umano: la continuazione della specie, il patto di un amore, la voglia di amare. E non esserlo? – prosegue Mollo nelle note di regia – Allora, cosa è naturale e cosa contro natura? Una donna che non vuole figli? Un omosessuale che vorrebbe essere padre? Esiste una natura diversa per gli eterosessuali e gli omosessuali? Cos’è l’istinto materno ed esiste un istinto paterno? Paolo e Mia sono due trentenni completamente diversi l’uno dall’altra, ma che portano dentro di sé queste stesse riflessioni e le affrontano assieme in un folle viaggio verso sud. Viaggiano da un estremo all’altro, non solo dell’Italia, ma anche di se stessi, per esplorarsi fino in fondo e capire cosa vuol dire essere adulti, diventare genitori e costruire un futuro. Paolo è un uomo concreto e razionale, anche troppo. È molto solitario e introverso, accetta la sua omosessualità ma non tutto ciò che questa comporta. Mia invece è un’esuberante eterna adolescente che non vuole appartenere a nessuno e a nessun posto. È incapace di dire la verità, perfino a se stessa. Nell’estetica e nell’impatto visivo il film è eclettico e dinamico, supportato da una colonna sonora elettronico-pop con incursioni anni ‘80 e rivisitazioni contemporanee di classici di quell’epoca. Il padre d’Italia vuole essere una commedia drammatica che esplora, senza generalizzare, una tematica molto presente nel dibattito sociale contemporaneo usando un punto di vista intimo; un on the road attraverso il nostro paese alla ricerca del futuro”.