Mozart incanta Catania con Il Flauto Magico al Teatro Bellini
A metà tra fiaba popolare e rappresentazione esoterica, Il Flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart racchiude al meglio la drammaticità filosofica del compositore austriaco. E questo lo sa bene il regista Pier Luigi Pizzi, che ha messo in scena il singspiel in due atti all’interno della sempre suggestiva cornice del Teatro Massimo Bellini di Catania dal 22 al 27 gennaio. La sua è una versione attuale, quasi provocatoria, in cui l’ambientazione favolesca si arricchisce di riferimenti contemporanei.
Certo: sbalordisce vedere il protagonista scrollare lo schermo di uno smartphone per ammirare “effigi” e “ritratti” della persona amata, così come possono stranire non poco le performance in tuta e scarpe da ginnastica. Non sarebbe però del tutto corretto parlare di una reinterpretazione in chiave moderna. Il dilemma etico e allegorico alla base dell’opera è pienamente rispettato nel suo spirito originale, anche grazie alla conduzione robusta del direttore d’orchestra Gianluigi Gelmetti, che riesce a restituire al meglio l’ironia, l’intensità e la leggerezza del Die Zauberflöte, K 620.
Ottimo il cast nella sua interezza. Dai Tamino e Pamina di Giovanni Sala e Elena Galitskaya, freschi e passionali, al Papageno di Andrea Concetti, divertente e credibile come pochi, passando per la squisita performance di Eleonora Bellocci, una Regina della Notte da brividi. Assolutamente in parte anche gli altri membri: Karl Hulm, Oliver Pürckhauer, Riccardo Palazzo, Pilar Tejero, Katarzyna Medlarska, Veta Pilipenko.
Uno spettacolo godibilissimo, quindi, che inaugura la stagione lirica del Bellini con un grande ritorno: Il Flauto magico di Mozart mancava infatti dalla scena catanese da circa vent’anni. Motivo ulteriore per applaudire forte e a lungo all’accensione finale delle luci.
Gianluca Grisolia